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«Lavori socialmente utili per i migranti»

«La Regione Fvg sta andando nella direzione giusta con il programma 2015 per l'immigrazione che prevede il sostegno di progetti per richiedenti asilo e rifugiati, a cura degli Enti locali, per...

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«La Regione Fvg sta andando nella direzione giusta con il programma 2015 per l'immigrazione che prevede il sostegno di progetti per richiedenti asilo e rifugiati, a cura degli Enti locali, per favorire l'integrazione». Lo sostiene il deputato Giorgio Brandolin (nella foto) commentando l'approvazione della bozza del documento in commissione regionale, sottolineando che che le risorse sono attinte dal Fondo regionale per l'immigrazione, istituito nel 2008, e che i fondi saranno utilizzati solo per coprire gli oneri relativi alle assicurazioni, visto che il lavoro prestato dai profughi sarà completamente gratuito. «Invito quindi tutti i Comuni interessati a premunirsi, preparando i progetti per quanto il documento sarà definitivamente approvato. Se infatti non possiamo dirci sicuri di ridurre i flussi che interessano il nostro territorio in tempi brevi, almeno facciamo in modo che siano meno impattanti possibile». Brandolin ricorda che già da mesi aveva invitato a seguire questa strada, forte anche della lettera con cui il capo del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione Mario Morcone aveva invitato le prefetture italiane a stringere accordi con gli enti locali per favorire «lo svolgimento volontario, da parte degli immigrati ospitati, di attività socialmente utili, che avrebbero il doppio vantaggio di creare un terreno fertile per una più efficace integrazione nel tessuto sociale e di prevenire eventuali tensioni». I flussi migratori verso l'Italia si sono intensificati molto dalla fine del 2013, con la conseguenza che oggi ogni provincia italiana ospita un numero importante di cittadini extracomunitari, molti dei quali richiedenti asilo o in attesa delle definizione del ricorso contro il diniego dello status di rifugiato da parte della commissione territoriale competente. Per loro, una delle criticità segnalate, che si riflette negativamente sull'esperienza dell'accoglienza, è l'inattività durante il periodo di permanenza legato alla conclusione dei procedimenti. «Insomma, a molti dà fastidio vedere i profughi senza nulla da fare? Anche a loro pesa essere costretti all'immobilità». (l.m.)

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